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lunedì 18 aprile 2022

Il tocco


Ci farebbe comodo risorgesse anche Kokorin, con la festività macchiata dall’infortunio di Castrovilli e dagli auguri di buona Pasqua su WhatsApp. Ma sono contento di poter parlare di resurrezione e non più di simulazione. Mentre il miglior gesto tecnico non è stato la rovesciata di Cabral, ma il tocco della suocera del Bambi che nell’impasto della pastiera ci ha messo il Gaviscon. E la cosa più strana, cosa che fa innervosire alquanto il Bambi, è che se succede qualcosa ai giocatori Viola, niente, ma ogni volta che succede qualcosa a Gesù, la compagna ingrassa due chili. Lui e le sue buone intenzioni, mentre aspettava quei tre minuti del tè in infusione si è mangiato un pezzo di lasagna fredda avanzata dal pranzo. La mia amica guida si è divertita a pensare a Fiorentina-Venezia come derby del Rinascimento e in porta della Viola ci ha messo Poliziano che era un marcantonio diperride. E a forza di dire bischerate siamo arrivati al Medioevo quando il cioccolato non c’era e quindi come uova di Pasqua si usava una vescica di maiale con dentro la sorpresa, che di solito era un ponte levatoio o un esilio a Caprera. Si pensa che sia stato proprio questo aneddoto a ispirare Sgarbi per cominciare a gridare “caprera, caprera, caprera”. Insomma, avrete capito che scrivo editoriali perché costa meno dello psicologo. E poi oggi è un giorno troppo a favore di Pioli.

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