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venerdì 8 aprile 2022

Mediawar


Rinunciare all’aria condizionata per far terminare la guerra in Ucraina più che una sanzione mi ricorda un fioretto. Pensa se ci avessero chiesto “volete la pace o la fica?”. E poi per me la pace è riuscire a vedere anche qui quello che ci hanno fatto vedere di Cabral sui vari video con rovesciate e cotillons. Insomma dopo la pancia (anche quella di Cabral) adesso si parla all’ascella del popolo. Per lavoro frequento la Liguria e posso testimoniare che è da molto prima di Draghi che gli indigeni del posto dicono di tenere i condizionatori spenti. In mancanza di un ricordo nitido dello scudetto ho fatto mente locale e tra i tanti ricordi che potevo salvare per bilanciare tale carenza affettiva ho scelto il pane e frittata dei viaggi, gite, famiglia. Il ricordo del Bambi è invece più legato ad un’attività imprenditoriale torbida che aveva messo su all'inizio degli anni 80. Abitava in via Santa Maria quando venne a stare proprio davanti a lui una esibizionista che si spogliava lasciando le tende aperte, così lui invitava gli amici del bar di Mimmo facendogli pagare il biglietto. Non so perché ancora non è scoccato l’amore per Nico, ma per correttezza quando Cupido scocca una freccia e non centra il bersaglio, è necessario che scriva un verbale perché ogni freccia costa tantissimo e sono soldi pubblici, non di Commisso. A parte il solito ballottaggio tra Cabral e Piatek, si torna finalmente alla normalità dopo l’emergenza sanitaria, il primo vero ritorno a vivere è stato sancito al bar Bianchi grazie alla nuova ragazza che fa i caffè, tatuaggi e piercing a perdita d’occhio, quando ieri ha fatto un cuore bellissimo con la schiuma del cappuccino. Il Bambi ha sorriso e le ha chiesto se le andava di bere qualcosa insieme, così ha fatto un sorso a canna e a lui ha dato un bicchiere dal rubinetto insieme allo scontrino.

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