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domenica 10 aprile 2022

Per una rovesciata di Cabral andrei a Pisa


Lunga vita alla Vitovska, incipit promozionale per chi vuole guardare oltre. Oltre Oltrarno. Raccogliere informazioni da Internet sulla guerra è la variante colta di “me l’ha detto mio cugino di via del Campuccio”. E mi fermo qui, l’idea era quella di scrivere di geopolitica, menomale che gioca la Fiorentina. Dico invece che adesso i figli fanno una domanda e alè Internet e via, sono lontani i tempi in cui il Bambi chiese al suo babbo “ma gli elefanti…” e lui prese e andò in Africa alcuni mesi e poi tornò. Alla fine scoprirono che aveva un’altra, li lasciò e non l’hanno più visto. E pensare che per una rovesciata vincente di Cabral a Napoli sarei pure andato in Piazza dei Miracoli, se non mi avesse fermato la Rita facendomi presente che non funziona. E comunque penso di parlare a nome di tutti quando non dico niente. Ma la cosa più strana è che alcune volte vorrei cantare con voi in magica armonia. Sul discorso di cambiare continuamente formazione mi viene in mente un modo di dire pieno di quella saggezza popolare che ci ha insegnato che chi lascia la strada vecchia per quella nuova sa quel che lascia e non sa più dove sono gli autovelox. Infine mi sono svegliato con la convinzione che se le punte segnano poco, se gli esterni hanno i piedi invertiti, se Nico cade travolto dal peso delle responsabilità, è dovuto a tutte le catene che non ho mandato a 10 amici negli ultimi 15 anni. E solo perché io faccio come mi pare e poi lo chiamo destino. La foto è quindi per rispondere a chi ha brutti presagi. Poi visto che ho detto tutto ieri ora vi saluto, anche perché ho finito di asciugarmi i capelli.

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