Grave ritardo, giornata parigina convulsa, sono stato sequestrato in una banlieu a nord della città, solo il tempo di un sogno. Dovevo tirare un calcio di rigore nella finale dei mondiali, e non c’era nemmeno Gonzalez a rompere le palle che voleva tirarlo lui per interrompere il digiuno. Fin qui tutto bene, il portiere è una mia ex ma con la faccia di Peruzzi quando giocava nella Lazio, e prima del Lipopill. Così calcio a botta sicura, lei mi para il rigore, e a quel punto il giudice le assegna la macchina. Rapidamente sulla partita di domani; quando un oggetto vi cade dalle mani non cadrà mai a portata di mano ma rotolerà fino a sotto un mobile, fino in fondo, felice sorriderà fino a quando non ci si lussa una spalla per riprenderlo. Questo è tutto ciò che so del match contro Sinisa.
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