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sabato 19 marzo 2022

Lo spartiacque


Vorrei precisare che nessuno vuole sindacare come uno sceglie di vivere il dolore. Però chi decide di esporre un fatto personale e sacro su un blog deve mettere in conto che le reazioni potrebbero essere diverse. Si dà in pasto all’opinione pubblica; c’è chi empatizza, e chi prende le distanze da Pioli primo in classifica. Però, così come esiste il generico di un certo farmaco, esiste anche quello per odiare qualcun altro, e lo potete individuare facilmente in colui che mangerà l’ultimo yogurt che avevate sapientemente nascosto nel frigo dietro la scarola. Scrivo ciò come alleggerimento in attesa di un gol di un esterno, o in alternativa di Cabral. E a quel delinquente che ha ucciso i genitori perché voleva i soldi e non aveva voglia di lavorare, ma cazzo non poteva fare come Kokorin? Non posso nemmeno lamentarmi sulle ambizioni della società visto che io ho avuto tutto dalla vita proprio perché non volevo niente. Il maglioncino di cachemire della Beatrice dalle poppe grosse è stato però uno spartiacque, come si dice anche per certe partite tipo quella di oggi, prima che lo indossasse quello che vidi era la cosa più bella che avevo mai visto prima. Dopo il maglioncino di cachemire la cosa più bella fu sentirsi dire “andiamo con la mia, è inutile che prendiamo due macchine”. Poi volevo fare un ringraziamento alle voci nella mia testa che senza di loro tutto questo non sarebbe possibile. Del resto mi hanno sempre detto che sapevo ascoltare, mentre più semplicemente non sapevo che dire.

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