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martedì 29 marzo 2022

Cartellini e non solo


Per chi sta a cuore la risoluzione del problema oggi non è più tempo di parole, ognuno rimanga pure fermo sulle proprie convinzioni, come sempre del resto, sennò a cosa serve un blog, anche Tommaso è convinto che con l’ora legale c’è un sacco di luce in più la sera, ma aveva lasciato tutte le lampade accese. E basta anche con il cambio dell’ora usato per poter dire “eh sarà il cambio dell’ora” come scusa per qualsiasi cosa, anche per giustificare certe cadute scomposte, mentre è tempo di agire. La mia idea per sanzionare chi tende a ingigantire i fatti non può essere più un cartellino nudo e crudo, troppo asettico, privo totalmente di gogna emotiva, per i drammaturghi seriali e compulsivi andrei con un altro tipo di approccio, una volta che l’arbitro coglie l’esagerazione, o se preferite l'arte dell'ingigantire il rotolamento, tipo quando gli dai un dito e si prendono il braccio per intendersi, a quel punto al cartellino va applicato anche una teatralità uguale e contraria, e dagli altoparlanti deve partire la voce del povero Mario Brega che dice “arzate…cornuto…arzate” mentre sul tabellone appare la sua foto che non lascia spazio all'interpretazione. Proposta numero due, fare apparire del sangue ogni volta che uno si contorce, e sul tabellone far apparire la foto che ci riporta subito a “pulp fiction”. Dirò di più, i figli che giocano a calcio, prima, durante e dopo le loro partite dovrebbero essere tutti orfani. Il Bambi dice che l’erba del vicino è sempre più difficile capirne l’entità del contatto. Tutto questo solo per favorire la partita perfetta di Nico contro l’Empoli, decisivo, in gol, in piedi. E così giù a inveire contro di me come fu per il povero ceppicone. Se invece non giocherà perché rientrato troppo tardi dalla nazionale, diremo che il merito del giocatore è proprio quello di non perdere occasione per dimostrare di essere stato allevato a terra.



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