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lunedì 21 marzo 2022

Come nel deserto


Per fare un discorso costruttivo, insomma, per non innescare il circolo vizioso dell’errore sotto porta, vorrei che i nostri esterni avessero la stessa capacità di autoassolversi che ha Gramellini. Mentre quella ricavata da un unico blocco di marmo è la caduta degli angeli ribelli, una scultura alta due metri realizzata per ricordare chi si era rifiutato di aiutare Pioli dopo la morte di Pino Wilson. In mancanza di Viola, ieri, mettici pure una gara di 400 SL che tende a farti vedere la Madonna se parti troppo forte, ho avuto un flash di quando il Bambi stava con un mezzo soprano che godeva in FA minore. A differenza del Benedetti al quale succede una strana cosa ogni volta che Vlahovic segna, il suo cervello lo colloca ancora in maglia Viola, come succede nel deserto dove durante la notte il freddo può raggiungere anche i -6° , tuttavia il cervello se lo dimentica e se di notte si trova un bar aperto non ci pensi un attimo, ti fai una Fanta ghiacciata e muori assiderato. Comunque se gli esterni non servono, se il centravanti non segna, meglio dedicarsi a un altro ruolo e trovare uno di quei portieri che gli fai un caffè e gli dai un amaro, ti portano la lavastoviglie fino all’ultimo piano e poi ti distruggono il nido di vespe che hai in terrazza. Alla Rita parlo spesso del bicchiere mezzo pieno, a lei va bene qualunque bicchiere basta che uso il sottobicchiere perché tiene moltissimo a quel tavolino comprato all’asta. Oggi avrei voluto scrivere di altre cose, ma le cose non vogliono. E ogni volta che riguardo il gol sbagliato da Ikoné la Rita mi dice “non pensarci”, liberandomi immediatamente dal giramento di coglioni.

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