La passione per la Fiorentina non si consuma mai se il vento da Fiesole tira trasversale alle proprietà e ai giocatori che si susseguono. Altrimenti può anche affievolirsi, diventare routine, come succede a chi non la vive in maniera serena. A chi considera le cicale una reincarnazione delle suocere. A chi scrive del Pianeta Terra solo recensioni negative su TripAdvisor, sostenendo che è un ambiente carino ma inquinato, che c’è disorganizzazione in tutte le aree e lo staff non è all’altezza. Che non si pratica il km zero e si manda Higuain da Napoli a Torino, quando per rispettare l’ambiente sarebbe stato più giusto trasferirlo a Roma (gli effetti sul mutamento climatico li possiamo vedere bene nella foto delle due finali). Molto meglio la vecchia gestione della terra alla Cecchi Gori, dalla balaustra, per non parlare di quella con i dinosauri. A chi chiede chiarezza, poi, rispondo che la Fiorentina è un amore senza tempo. E non c’è niente di più bello che aprire l’armadio e trovare qualcosa che ti sta bene anche dopo 20 anni, come una sciarpa Viola. E’ sempre stata una vita meravigliosa quella del tifoso Viola. Nell’ultimo anno abbiamo faticato a prendere sonno perché ci ha divorato l'ansia di dover dormire. La mattina ci siamo alzati con l'ansia per non aver dormito pensando alla mancanza di un difensore. E tutto ha un inizio. La mia passione per la Fiorentina è scoppiata quando ho scoperto Viola, la playmate di maggio ‘75. Il primo Playboy non si scorda mai. E non mi sono certo soffermato ad elencare quanto fosse fastidioso non vincere spesso, per non parlare dello zucchero a velo sui dolci. Sarà perché faccio parte di quella generazione che ha sempre creduto che il prurito passasse facendo una croce con l’unghia sulla puntura della zanzara. In San Frediano si sa, siamo persone semplici. In Oltrarno ci piacciono quelle passioni al di sopra delle parti, ma anche in ginocchio ci vanno bene. E poi qualsiasi cosa accada con la dirigenza ricordiamoci sempre che l’acqua a 100 gradi bolle e bisogna buttare la pasta. Anche se la Rita si è incazzata perché dice che non c’era bisogno di raccontare quella cosa sulle zucchine trifolate lasciate nel freezer, perché può succedere a tutti di dimenticarsele. Non sono tutti precisi come alla Juve che comprano Pjanic, Dani Alves, Benatià, Pjaca e Higuain, per sostituire Padoin. Firenze posiziona la tartaruga di Fabre in piazza Signoria per esorcizzare i tempi di recupero di Benalouane. Alla fine Firenze rimane una città unica, capace di reagire alla furia dell’Arno grazie agli Angeli del Fango, capace di superare le tragiche conseguenze del mancato arrivo di Mammana, mettendo a frutto proprio l’esperienza dell’alluvione per gettare del fango sulla proprietà. E se comprassimo un difensore turco, l’esperienza geopolitica maturata fin dai tempi di “Radice beve e non lo dice”, ci porterebbe verso l’azionariato popolare. Si, un bel golpe ci starebbe benissimo.
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