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giovedì 7 luglio 2016

...e quindi niente


Quando vedo un pallone incastrato sotto la marmitta di una macchina capisco che per l'umanità forse non tutto è perduto. Sparite certe emozioni, intanto, siamo stati costretti ad affezionarci al tizio che da 20 anni cade nella stessa buca a Paperissima Sprint, e che mia madre, prima che mi sposassi, considerava già uno di famiglia. Poi è nato Tommaso e ha diversificato gli affetti invece degli investimenti. Tutti cercano diversivi per combattere la malinconia dei palloni che non s’incastrano più sotto le marmitte, il Marasma si è preso a cuore il problema di cambiarlo questo benedetto sistema, fanno striscioni, cercando appunto di cambiare le cose, io ci ironizzo perché non capisco a cosa serva, vi assicuro, per esempio, che alzare i tergicristalli alle auto parcheggiate male sopra i palloni, non funziona. Sistema calcio che vede lo sbarco dei cinesi a Milano, non a caso Messi potrebbe andare all'Inter nel caso in cui dovessero trasformare la condanna a 21 mesi per frode fiscale, in lavori socialmente utili. E se qualcosa è ancora possibile fare per cambiare questo calcio malato di diritti tv, bisogna farlo da dentro il sistema, dovranno essere  i protagonisti a mostrare questa volontà. Basterebbe poco per dare un segnale, sai quante malattie serie si potrebbero diagnosticare con tutte le risonanze magnetiche fatte invece ai loro quadricipiti. Dovrebbero donare una risonanza magnetica e rimanere con il dubbio se c’è una lesione, o è solo affaticamento. Quando poi vedi una semifinale europea che può essere decisa da due giocatori della stessa squadra di club, capisci la differenza che c’è tra la Fiorentina e il Real Madrid, e allora capisci anche il perché di certe scritte fuori dello stadio contro i Della Valle per evitare il puzzo di bruciato. Come quando il Bambi legge sui muri di San Frediano “TI AMO”,  si ferma sempre a pensare che magari ce l'hanno con lui. Poi si ricorda che non lo caga nessuno, e quindi niente.

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