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domenica 3 luglio 2016

Rigor mortis



Comunque è sempre meglio fuori dagli Europei che con i calzini dentro i Birkenstock. Durante i rigori affacciandosi dalle finestre aperte si respirava la stessa tensione che c’è in casa mia dopo tre giorni senza lavastoviglie. Della partita che dire se non che non ci sono più le Italia-Germania di una volta. Soporifera. Mentre di Pellè e del gesto del cucchiaio prima di calciare il rigore, c’è solo da dire grazie, Graziano, grazie al cazzo. Quando invece Mario Gomez ha dimostrato di essere un giocatore decisivo per la sua squadra anche senza fare gol, e quelli sono i giocatori che una dirigenza senza gli arti superiori rattrappiti dovrebbe regalare ai propri tifosi invece di mezzi giocatori con la D di Darmian. E poi penso che lo spreco d’acqua non sia solo quello di chi annaffia indiscriminatamente il giardino o riempie la piscina, penso a Zaza costretto a farsi la doccia solo per aver fallito un calcio di rigore. Prima del fattaccio anche una nota positiva, che non è la consolazione di rito di quelli che affermano di essere usciti dall’Europeo a testa alta, perché io l’'ultima volta che sono uscito a testa alta ho pestato una merda in via dell'Ardiglione. Mi consola invece di aver già visto tutto quello che c’era da vedere di questa partita, compresi i rigori. E penso invece agli alieni che tra millenni capteranno la partita e si chiederanno a cosa servisse Sturaro. Dicevo di un fatto di cronaca increscioso successo al termine della partita sulle nostre strade, quando il Bambi, a proposito di consolazione, ha cercato l’approccio con una tedesca in piazza Santo Spirito alcuni minuti dopo il fischio finale dell’arbitro becco, si è avvicinato e le ha fatto i complimenti per il tatuaggio in bella mostra vicino al petto abbondante da ragazzona cresciuta con un crauto ottimismo, quando lei gli ha gridato in faccia che era appena stata accoltellata dal fidanzato italiano dopo il rigore sbagliato da Darmian.

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