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lunedì 21 dicembre 2015

Per un punto Martin Jorgensen perse la coppa

Una Fiorentina sempre lassù alla fine ha fatto saltare i nervi anche ad Allegri. Una reazione scomposta che lo ha visto gettare via rabbiosamente il cappotto, quando dal pubblico gli hanno gridato che la Fiorentina era davanti alla sua Juve malgrado un “Mercato da pezzenti”. E visto il Natale alle porte voglio essere gentile con chi ha scritto quello striscione, perché oltretutto esser gentili non costa nulla, quindi chi non lo è, è doppiamente taccagno (Al Marasma hanno i braccini). L’Oscar per il miglior in campo va a Bernardeschi, anche se l'Oscar più importante in questo periodo sarà quello per la "Miglior faccia contenta a regalo natalizio di merda". La squadra ha chiuso la pratica in un primo tempo nel quale ha creato molto oltre ai due gol, e ha concesso zero tiri e zero calci d’angolo ad un Chievo dominato. Secondo tempo di pura gestione. Nessuna sorpresa di formazione da parte di Sousa che inserisce Roncaglia al posto di Tomovic. Anche dopo i cambi Rossi resta a sedere, evidentemente il tecnico portoghese ha più aspettative sui fermenti lattici che su Pepito. E così è andata in archivio una bellissima prima parte della stagione che vede solo la macchia dell’eliminazione in Coppa Italia. Adesso pausa per la squadra ma non per chi fa il mercato che deve ulteriormente migliorare la rosa e renderla ancora più competitiva. Le esigenze sono cresciute insieme alle ambizioni, e per tentare l’attacco finale al primo posto adesso ci servono due innesti importanti. Mi sono dimenticato di dire che la bellissima prima parte della stagione è stata addirittura sensuale in certi momenti, come prima di questa Fiorentina pensavo poteva esserlo solo una donna che scosta i capelli e piega la testa prima della forchettata di pasta, con scarpetta nel sugo rimasto. Bella davvero la classifica, con l’Inter battuta in casa dalla Lazio e a portata di sorpasso, Napoli alla pari, Juve e Roma addirittura sotto. Spero che queste 17 partite, questi 35 punti siano serviti insomma a togliere i dubbi sulla reale forza della squadra. Poi magari i gruppi più esigenti della Curva Fiesole danno fiducia alla Boschi mentre su Babbo Natale sono ancora titubanti. La vittoria era il regalo che i tifosi volevano trovare sotto l’albero, e nessuno dopo le due sconfitte con Juve e Carpi avrebbe accettato invece l'alibi di Natale per una mancata vittoria. Babbi Natale Kalinic e Ilicic, con le gerarchie di Sousa che appaiono consolidate. Grande possesso palla e solidità difensiva. Il gol, la fiducia, poi il raddoppio e niente di più che di un piglio più aggressivo del Chievo nel secondo tempo. Adesso la società deve completare la rosa come del resto era già stato concordato in agosto insieme al tecnico. Altrimenti Andrea Della Valle sarà considerato come quelle donne cattive che finiscono per dirigere gli orfanotrofi. Due acquisti importanti per alimentare sogni ambiziosi, i tempi del resto sono maturi per parlare di cose serie: chissà quand'è che trasmetteranno "Una poltrona per due"? E poi se non sento chiaramente lo sparo dello starter, non comincio con gli auguri di Buon Natale.





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