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martedì 24 maggio 2022

Subito dopo il dosso


C’è apprensione, sgomento, delusione, per una vicenda, quella che vede grandi nuvoloni neri addensarsi all’orizzonte del rinnovo contrattuale di Torreira, e mentre la buona notizia sarebbe il ritrovato feeling tra le parti, la cattiva notizia è che invece a fare pace per ora sono stati solo J-Ax e Fedez. Non capisco nemmeno quelli che ieri giravano con la bandiera rossonera di quale battaglione fossero. La decretazione continua, l’adozione con provvedimenti in via amministrativa gravemente lesivi di diritti fondamentali, la scomparsa di qualsiasi forma di opposizione, l’assenza poi di un controllo esterno di una stampa degna di tale nome, hanno permesso, se non addirittura facilitato lo scudetto di Pioli. Altro che analisi facilone di angeli complici. Diciamo le cose come stanno. Non vale solo nel caso vogliate farla ridere per farla innamorare, succede anche con la Ceppicstory di Kurt che se lei ride e più ride ad ogni nuova puntata, sempre di più si vede quel pezzetto di verdura tra i denti. Il consiglio che posso dare è quello di ordinare calamari alla piastra che sono gommosi tipo i bastoncini per pulire i denti ai cani. Oh, io razzolo malissimo, ma almeno non predico. Però capisco perfettamente chi conferma un giudizio se contestualizzato in quel preciso periodo storico, e poi ne articola un altro che tiene conto del presente. Capisco anche chi conferma malgrado il presente perché certe etichette non avrebbero potuto considerare mai una tale eventualità. Ma le cose cambiano, invece, e che le cose cambiano me lo confermò anche la Beatrice dalle poppe grosse quando incontrò un uomo e scoprì che 20 anni prima abitavano nello stesso civico di via dell’Orto. Lui sopra di lei. Poi con il tempo scoprì che anche sotto non era così male. Mentre per il gol in rovesciata di Cabral persino gli angeli si sono arresi. Capisco certi commenti che oggi sembrano sballati, ma solo perché la realtà ha superato prima il dosso e poi il paradosso, e pure io ho preso atto da tempo che gli editoriali migliori sono quelli che scrivo senza guardare la tastiera.

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