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sabato 14 maggio 2022

Pensavo peggio


Grazie a tutti. Sessanta senza se. Vado incontro al declino fisico ma non da simulatore. Se casco sono più o meno a rischio femore e non cartellino. Ho incrociato Roversi ieri a Bologna, e con la faccia di culo tipica che la Rita mi ha sempre riconosciuto, gli ho dato una pacca sulla spalla come a un vecchio amico chiedendogli “come va Roversi, tutto a posto?”, mi ha guardato in maniera benevola, un misto tra chi cazz’è questo, ma con lo sguardo simpatico e tollerante del bolognese di adozione. Sarà per questo che mi ha risposto, “vorrei lamentarmi ma non posso”. Ecco, faccio mia la frase di Roversi sotto i portici di via dell’Indipendenza per i miei sessant'anni. Non posso lamentarmi, non come fa Mourinho, che però è più giovane. Notevole pranzo, notevole il gin tonic a chilometro zero di Camera a Sud, visita di rito a Freakandò e ritorno. Non fa una piaga. Con la maturità che mi ritrovo e che ho voluto esprimere anche attraverso la foto, oggi posso dire che se non ci devi vivere in mezzo l’umanità è davvero esilarante. E che i giocatori che si buttano sono come quelli che si buttano sotto le macchine per prendere i soldi dell’assicurazione. Torno dopo il flop al botteghino di “crollo post Vlahovic”, e “fuga di Italiano”, e il Bambi mi dice che a proposito di drammi, oggi va alla prima di “il riscatto di Torreira”. A questo punto, dall’alto della saggezza dei miei primi sessant'anni mi aspetto qualche bomba della Meini per creare un po’ di suspance.

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