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domenica 15 maggio 2022

I geroglifici di domani


Ancora una giornata da guardoni. Se posso mi associo alla Class Action per assegnare il gol a Cabral e toglierlo a Torreira, intanto ho ambientato la lampada che ho comprato da Freakandò. Anche se alla Rita istintivamente non era piaciuta. E non c’è solo l’associazione al pesto quando si gioca con squadre di Genova, sono state trovate tracce di insalata di riso su una luna di Giove, quindi anche della compagna del Bambi. 60 anni, ma il radar funziona ancora perfettamente, in ogni negozio che entro mi guida magistralmente verso le cose più costose. E il gin tonic mi ha fatto tornare in mente che gli antichi greci chiamavano l’inferno ADE perché “Autogol Degli Esterni” era troppo lungo. Così come le cose buone del caldo sono le donne poco vestite e il vino bianco freddo. Non lasciatevi fregare dalle cose brutte del caldo, come il ritmo di gioco rallentato, e i crampi. Noi cittadini senza mare ci rivolgiamo alla luna per ritrovare il nostro equilibrio. Ma anche il gol di Cabral. Come primo consuntivo di questi 60 anni ho stenografato un pensiero forse un po’ amaro, o forse solo leggero, sul perché una donna che va con 100 uomini viene considerata poco seria, e un uomo che va con 100 donne in 60 anni, non sono io? Sono sicuro però che quegli appunti sparsi che prendo e lascio sparsi in giro, parole, simboli, e numeri, che poi  associo, tutto materiale per gli editoriali, tra mille anni verranno trovati e gli daranno la stessa importanza dei geroglifici, e invece era solo un giocatore da riscattare, una rovesciata per ora solo di Bonazzoli, un ceppicone, o ricordati di comprare un cartone di Sylvaner 2021 dell’Abbazia di Novacella prima che finisca. Se lo scudetto è ancora incerto, di sicuro pure quest’anno vincono le magre con le poppe grandi.

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