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sabato 7 maggio 2022

Il periodo dei saluti


So che gli allenatori si scelgono per le capacità, e si criticano per le carenze, vedi il ceppicone, ma nessuno ha mai pensato di sceglierne uno non per il gioco della squadra ma di parole? Fossi il Barcellona non esiterei a ingaggiare il portoghese della Roma per puntare tutto su Camp Mou. Così come riusciremo lunedì sera ad evitare di trasformare il metaverso in metaperso? Il periodo è quello dei saluti; a certi obiettivi di stagione, ma anche agli anfibi. Oggi ho deciso di rispondere random ad alcune discussioni di ieri per non avviare un contraddittorio; peccato, ganzo, no, ahahah, gran passera, mmmm, è uno stronzo, boh, magari, può darsi, eventualmente, bugia, ceppicone, scrivetemi in privato, ops. E vi confesso oggi per la prima volta che comprerò i mocassini solo dopo aver pestato una mina volontariamente. Fiorentina vuol dire comunque farfalle col tonno nello stomaco. Non pensate che veda tutto buio, anzi, dico che tutto andrà bene alla fine, e se non va bene vuol dire che non è la fine. Diciamo pure che vincere con la Roma è sopravvalutato (in questo caso ricorro ad un sarcasmo disperato e risulta abbastanza chiaro ipotizzare un parallelismo con la celebre favola di Esopo “La volpe e l’uva”. In questo contesto io sono la volpe e il vincere con la Roma è l'irraggiungibile uva. Anche il Bambi aspetta il lunedì contro la Roma con serenità; tic alla palpebra, musica di profondo rosso, visioni apocalittiche. Poi la Rita si è accorta di quella mia preoccupazione per la rovesciata di Cabral che non arriva, da lì; amore mio non devi stare in pena - Questa vita è una catena - Qualche volta fa un po’ male.

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