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mercoledì 16 febbraio 2022

I piangina


Forse l’attesa di un gol di Nico è essa stessa un gol. Lo stadio Picco è ribollito d’amore per Vincenzo, di quell’amore che meglio di tutti viene rappresentato dal polpo di cui uno dei tentacoli è un pene modificato che serve per la riproduzione, ma i tifosi dello Spezia non sapevano qual era fino a quando non se lo sono ritrovato nelle mele. E questo è tutto ciò che sanno sull’amore per Italiano. Perché alla fine c’è per chi suona la campana e per chi fischia. Adesso quelli del bar Bianchi si sono messi in testa di costituire una sorta di ronda dell’amore, ma non per Rocco, piuttosto per andare in giro a controllare se per l’Oltrarno è davvero San Valentino tutto l’anno. E al primo turno è successo che il Centi ha trovato un portafoglio con 5000 euro all’angolo tra via Sant’Agostino e via Maffia, l’ha preso e poi riportato al legittimo proprietario che per ringraziarlo lo ha assunto a tempo indeterminato nella propria azienda, ma solo se mantiene la media di ritrovamenti settimanali pari a 5000 euro, ma già sta andando malissimo. Ora la prossima tocca a Gasperini, che nel post partita questa volta si lamenterà ricordando i bei tempi, non tanto quando la Dea vinceva e meravigliava, ma quando bastava un poco di zucchero e la pillola andava giù. La prossima volta fateci caso quando cade la neve, non c’è silenzio assoluto neanche in una precipitazione nevosa, se ascoltate con estrema attenzione si sentono le imprecazioni di Gasperini e Mazzarri. I piangina. Solo la compagna del Benedetti è rimasta scontenta perché non le è stato comprato il regalo tanto desiderato, e a niente è valso proporre una consolazione risarcitoria dedicandole la vittoria dei Viola al Picco. Certo che la richiesta di un metanodotto era effettivamente troppo pretenziosa anche per il Benedetti che è il più ricco. Poi ho pensato che il Pizzichi fosse abbattuto per via di Pioli sempre più ceppicone, lui che è uno dei suoi più grandi denigratori, mentre gli era semplicemente arrivata la bolletta della luce. Rimango convinto, e chiudo, che le storie migliori ce l’hanno quelli che non scrivono editoriali.

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