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giovedì 24 febbraio 2022

A breve coltiverò cipolle


Non vorrei passare per un piangina tipo Gasp o Mazzarri, non vorrei lamentarmi nemmeno della cessione di Vlahovic, perché invece irrinunciabile economicamente, tanto tecnicamente è un altro sport, quindi non mi resta che recriminare su questo che è uno dei peggiori pianeti di sempre. E lo dico per quanto sopra. A proposito del Gasp è emerso nella tarda serata di ieri che quella dell’Atalanta non è stata la terza sconfitta ma il booster. E a breve invece del Green Pass si dovrà esibire il Donbass. Per l’esattezza quando ieri facevo riferimento ai vestitini a fiori, intendevo tipo quello lì. Quando poi si cercano di evidenziare i difetti piuttosto dei pregi, come Dusan che ha un piede solo e segna con la protesi, o di allenatori aiutati dalla fortuna che cambia spesso identità, una volta si chiama Angelo e un’altra Zlatan, non è perché avete nel gruppo di amici uno basso ma con un uccellone tanto, o sono l’unico che nel gruppo ha tutti amici più alti? Quando ci diranno di festeggiare per un’altra inevitabile plusvalenza mi metterò a coltivare cipolle in una valle di lacrime. E precisato una volta di più che questo blog è basato su una storia vera, penso che morirò in una call di Teams e nessuno se ne accorgerà perché avrò il microfono disattivato. Intanto continuo a temere la partita contro il Sassuolo, quasi un dolore fisico, la soffro psicologicamente quasi quanto qualcuno la classifica di Pioli, no, forse di più ancora, e per rendere l’idea avete presente quando lei ha quell’espressione che se per caso ti invita a salire ti risvegli il giorno dopo nudo nella vasca da bagno con un rene in meno.

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