Da una parte è vigilia Europeo, dall’altra della prima gara in acque libere. Il Bambi mi ha rivelato che quando si drogava aveva un suo linguaggio in codice, intendo senza guardare tanto all'Accademia della Crusca o al vocabolario del Corriere, e da vero pusher quando diceva “Giovanna d’Arco morirà” significava che l’eroina era stata spacciata. Durante la preparazione della gara di mezzofondo ho pensato molto, mi è pure tornato in mente quel genio visionario che aveva ideato i cubi in plexiglass da collocare in spiaggia, progettati per rinchiudere e rosolare i bagnanti a fuoco lento, di lui non si sa più niente, ma io il suo sogno lo tengo vivo tra una bracciata e l’altra. Questo lento mulinare delle braccia a coprire lunghe distanze certo mi allontana dalle vicissitudini della metropoli tentacolare, tipo la proposta fatta ad Antognoni. Dopo la virata alla boa, forse per il cambio di direzione che spezza il ritmo, arrivano pensieri più tranchant tipo un editto imperiale che bandisca la pubblicità così uno compra quello che vuole quando vuole. Sennò con il ritmo giusto e la boa di direzione sotto controllo può capitare di fare pensieri accomodanti con chi sceglie cosa mostrare di sé, il meglio o il peggio, fermo restando che i primi hanno maggiore buongusto. Può anche essere che alla fine per gli inglesi vincere una finale in Inghilterra contro l’Italia possa equivalere al ketchup sui maccheroni. Siccome non sapevo come fare a farmi ritornare un po’ di voglia di seguire il campionato, con Mourinho e Spalletti ecco una bella sferzata di simpatia.
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