Il mio editoriale è diventato il diario di bordo di un veliero fantasma. La foto è solo per una partita di oggi fortunata. A questo punto mi rimane da sapere se i terrapiattisti sono pro o contro Barone. Ma se uno sta bene, si sente felice con Italiano, Rocco, Barone, Pradè, e ce lo vuole dire qui, chi siamo noi per rompergli i coglioni? Certo, dal vassoio di paste che ho portato al mio psicanalista per i tre anni di “rapporto”, ha evinto che da come ho scelto i mini-cannoli ho qualcosa di irrisolto con Corvino. Per convincere a vaccinarsi dico la mia, è necessaria una spinta gentile, e mi riferisco a quando mia madre si sfilava lo zoccolo senza dire niente e io smettevo di fare i capricci. Temo che per ogni attimo sereno a Moena ci saranno 1000 tormenti in omaggio, e meno male che ci sono le fake news su Cuba a distrarci un po’ dalle fake news sui vaccini. I miei editoriali pieni zeppi di bischerate sono un tentativo di rinascita. Del resto ogni tanto vedo passare qualcuno in macchina, i lineamenti sono quelli tipici del tifoso Viola, ma il finestrino aperto a metà e il gomito infilato nell’apertura lo rendono più simile al macchinista del treno che collega Campobasso a Termoli. E poi per quanto uno invecchi ci sono sempre delle canzoni che ti riportano indietro. Cambiano pure i modi di dire se non cambia qualcosa con un Italieno, e in Oltrarno già si sente dire “la sera niente di che ma la mattina comunque coglioni”.
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