Ho l’ardire di compilare l’incipit come se fosse un autocertificazione con la mia partecipazione al Trofeo Pegaso, dignitosa, 2.500 metri senza mai soffrire, lo dedico alla mia povera nonna che sono sicuro prima di buttarmi mi avrebbe detto “copriti”. Costumone tipo Diabolik. Naturalmente Berrettini non poteva farcela contro uno che ha sempre dei gran colpi in serbo. E veniamo all’Italia, grande impresa, vittoria che ieri sera ha messo in crisi prima di tutti il sistema della ristorazione a Londra, nessuno più a lavare i piatti. Ma dovevamo fare sacrifici e vincere perché ce lo chiedeva l’Europa. Il Bambi mi ha detto che dopo Berrettini è stata la volta delle birrettine, io invece avevo appuntato su un foglio un mio piano della giornata in 6 punti; 1) arrivare in fondo alla mezzofondo in meno di un'ora 2) Berrettini vince Wimbledon e l’Italia batte gli inglesi 3) Tutta l’Italia è in festa 4) Spariscono obesità e cellulite 5) tutti trovano un bel lavoro ben retribuito 6) gli evasori fiscali si pentono e pagano le tasse. Devo dire che dalla bella piazza Bovio di Piombino da dove è partita la gara ho avuto modo di incrociare lo sguardo con un gruppetto di gabbiani che mi è sembrato volermi dire “ehi tu, vattene, questo è il nostro territorio” tipo le bande di spacciatori del Bronx. Ci sono da fare dei complimenti enormi all’Italia di Mancini, una vittoria meritata ed entusiasmante almeno a sentire e vedere i caroselli, gli inglesi erano convinti di vincere, del resto sono pure convinti di guidare dal lato giusto della strada. Cosa unisce gli italiani più che il calcio e la caduta di regimi idolatrati fino al giorno prima. E per gli inglesi oggi è pure lunedì. Benino, dai. O forse abbiamo beccato l’onda verde agli incroci della vita.
Nessun commento:
Posta un commento