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giovedì 24 dicembre 2020

Riflessioni piene di acido lattico


La verità è che questo 0 -3 ai gobbi non me lo sono goduto come sarebbe stato in condizioni normali. Perché non sono condizioni normali però non lo so, il Covid come ho già detto non ha inciso in maniera negativa nella mia vita, affetti non infetti, lavoro oltre ogni più rosea speranza, allora perché? Stadi vuoti? Lockdown? Mmmmh. Forse sono vecchio, nuoto, nuoto, nuoto tutti i giorni, faccio 15 km la settimana per sentirmi giovane, ma la reazione tiepida alla vittoria con la Juve sancisce l’esatto contrario. Oppure è la tristezza per un campionato alla meno, Rocco che non ha il physique du role che mi si confà, e i suoi pacchi con provola, ‘nduja, salumi caserecci e vino sincero non riescono ad avere un posto speciale nel mio cuore. E diciamo che con le lamentele degli juventini sull’arbitraggio, più il gol di Hagi, il 2020 ha visto veramente di tutto. Non so definire questa stanchezza delle emozioni, neanche fossi romano e dovessi precisare in continuazione che nella carbonara ci va il guanciale e il pecorino e non la pancetta e il parmigiano. Ma una nota di colore c’è in questo viaggio interiore, si narra infatti che per le vie di Bolzano si sia alzato un “Juve merda” ruttato alla cipolla. Fisicamente in forma ma dentro elaboro riflessioni dolorose e piene di acido lattico che hanno l’andatura incazzata di Nevded, insomma i tre gol ok, la vittoria bellissima, ma prevale che alla fine, tra sguardi, lingerie, sorrisi maliziosi, poppe turgide e arroganti; tutto si riduce a un misero getto di sperma che di rado assolve al suo compito. Mi viene da pensare che questa vittoria è come quello schizzo, e che tutto finisce tra fazzoletti, condom, sapone e cestini. Forse se Burioni si vaccinasse in diretta da Fazio ritroverei lo smalto dei giorni migliori. O forse è Pioli che mi distrugge dentro perché io vi avevo creduto con quella storia del ceppicone e della Champions. O forse avevate avuto ragione proprio voi perché è talmente ceppicone che continua a vincere e ad essere primo malgrado Ibra abbia smesso di fornire una giustificazione a cui aggrapparvi. Del resto 10 vittorie e 4 pareggi su 14 partite non si fanno senza un centravanti che fa la differenza come invece le altre. Ma una soluzione forse c’è, toccare il ragù con un dito, altro che cielo.

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