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lunedì 21 dicembre 2020

L'inizio della fine


“C’è poco da ridere” mi dice stizzito il Bambi, ma a me basta quel poco, perché magicamente in un periodo così buio, con la sola nota positiva di Vlahovic spietato dal dischetto, il risultato del Milan mi fa pensare a chi è lì che ha speso parole non certo di stima verso Pioli e attende con sempre più impazienza, non dico una sua sconfitta, l’angelo Ibra non lo permette, ma un pareggio per annusarne l’inizio della fine. Purtroppo per chi fa anticamera insieme ai gufi la china è quella di chi segue un consiglio perché non gli funziona una cosa e dopo non gli funzionano due cose. Forse così come il virus c’è una variante anche del ceppicone, altrimenti non si spiega. Comunque se il sintomo persiste, insultare il medico, e poi confido molto nel buon senso del ridicolo. Se si parlasse di musica sicuramente durante questa anticamera si individuerebbe qualcuno di successo descrivendo i suoi lineamenti da rock star invecchiata senza saper cantare, senza saper suonare. Così come Ilicic non era buono, e poi avevamo di meglio che Muriel. Se era buono non veniva da noi insomma. Comunque il problema non è né un ceppicone al comando ancora per poco, né che con altri tre allenatori lottiamo per la retrocessione e non per la Champions, ma il fatto che dall’Inghilterra potrebbe uscire una mina vagante, potenzialmente pericolosa per la collettività, l’ultima volta fu quando Gascoigne passò alla Lazio. Ballardini 4.0 al Genoa per dire che siamo al livello dei Preziosi e degli Zamparini. Per il 2021 auguro la sconfitta del Milan prima che certi disagi possano cronicizzarsi, mentre sullo sfondo l’aereo dell'Amaro Montenegro ci porta il vaccino.

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