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giovedì 17 dicembre 2020

La B e i demeriti delle meretrici


Questo pareggio giunge come di solito quelle telefonate più importanti che iniziano mentre cerchi il telefono borbottando “adesso chi è che rompe i coglioni?”. Avevo comprato la Perrier, ero pronto per fare un rutto a Rocco e dimostrare che in San Frediano non siamo da meno. Un pareggio che forse restituisce la speranza e interrompe quella tragica discesa tra la gente stanca di essere stanca, e che non ne può più di non poterne più. Naturalmente non basta, non dobbiamo accontentarci fondamentalmente dei residui del campione che fu di Ribery, perché sarebbe come quelli che si assembrano nei negozi e hanno ancora quattro bolli da pagare. Molti dei miei amici in questo periodo di Fiorentina allo sfascio, lockdown e Pioli ancora primo in classica, mi hanno dimostrato che non c’è donna più capricciosa e lunatica di un uomo senza calcetto e vittorie Viola. Loro che avevano tutti il Tom Tom con la voce di Marco Ranzani di Cantù. Ieri fuochi d’artificio fuori dallo stadio come segno di vicinanza del tifo con la squadra, ma Firenze rimane comunque troppo snob per Rocco, a Catania per esempio lui avrebbe ruttato e fuori dello stadio eruttato. Altro che fuochi d’artificio da signorini della curva. Adesso ho solo una seria paura che i giorni di festa possano ingigantire la mancanza di punte. Malgrado Vlahovic abbia rotto il digiuno realizzando un rigore non facile nella situazione in cui siamo. Partite così, campionati così, proprietà così, lotta per la Champions così così, ti fanno pensare alla ragazza della fossa accanto. Non vedo differenze tra un ceppicone e un altro allenatore, non vedo differenze tra il Sassuolo e la Fiorentina, ne tantomeno tra il commissario Lo Gatto e Tommy Shelby. Non vedo differenze tra il miracolo di San Gennaro e un gol di Vlahovic su azione. Insomma, non vedo differenze tra il gioco del calcio e il gioco dei nomi, cose, colori delle zone. Non vorrei essere ulteriormente frainteso, ma se andiamo in B i giocatori c’hanno la mamma maiala. Questa situazione con pareggio annesso, a proposito di donne dai facili costumi ha tolto la spensieratezza pure alla ex storica del Bambi, lei che quando era serena per la classifica della Fiorentina, dopo aver mangiato una succulenta ciambella con lo zucchero faceva amicizia con tutti gli sconosciuti del bar leccando la schiuma dei loro cappuccini. Oggi che si sfonda di 'nduja.



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