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sabato 26 dicembre 2020

La scelta difficile


L’incomunicabilità ai tempi del Covid si è manifestata in tutto il suo atteggiamento più emozionale quando il Bambi ha sostenuto che non ne sarebbero usciti prima di Pasqua, la compagna ha annuito aggiungendo che il virus è ancora forte, ma lui si riferiva alla colazione col pandoro. E menomale che erano solo loro due. Poi si sono ritrovati nella magia del Natale che sta nell’alcol, quel tot in più che ti mette in pace col cosmo. Che per un attimo ti fa dimenticare chi è in testa alla classifica. Mentre la terza ondata sarà di avanzi natalizi. Capisco che un’invasione aliena sarebbe stata più epica, oppure che la fine dell’Universo preveda un unico viale senza inizio e senza fine pieno di fruttivendoli bangla aperti H24, ma va bene anche uno 0-3 all’Allianz Stadium. Spero che dopo aver creduto alla Champions con un altro allenatore oggi si possa pensare alla giornata mondiale dell’ananas che brucia i grassi. Il Bambi dopo aver bevuto il “Varnelli” liscio mentre prima di ieri lo aveva utilizzato solo per correggere il caffè, mi ha telefonato per mettermi di fronte a una scelta che però non sono riuscito a prendere. In poche parole mi ha detto che camminavo sui lungarni quando un furgone mi caricava e mi portava davanti a uno di colore che stoppava il pallone anche peggio di Kouame e che mi diceva: pillola azzurra e puoi volare per 48 ore ma ogni km ti vengono addebitati 2 euro sul telefono, pillola rossa per 48 ore sei invisibile ma puzzi di pecorino da morire. Cosa scegli? Insomma, quando lo stolto indica il bicchiere il saggio sa che dentro c’è il vin santo. Adesso come ogni anno dobbiamo rimanere vicini a quelle famiglie più sfortunate che scambiano Natale per Capodanno e scoppiano i botti.

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