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venerdì 26 maggio 2023

Un cucchiaino di olio a crudo


Che ce ne frega, del resto la felicità è un bicchiere di vino con un panino, soprattutto se il vino è quello dell’Oltrepò Pavese, e il panino è con il salame del Chini. Meglio, molto meglio di quel salame di Jovic, che però potrebbe ancora farci vincere l’altra finale. Ci sono sostanzialmente due motivi per i quali non ho più adrenalina nel serbatoio e nemmeno frustrazione sadomaso quando le cose vanno male, da una parte direi che c’entra l’età che avanza, dall’altra che le figurine dei calciatori oggi sono troppo perfette, i giocatori vengono tutti bene con certi filtri più efficaci di fasi difensive allentate come millefoglie dimenticati sui sedili delle macchine. Quando ero piccolo, invece, aprivo l’album e guardavo il Parma, per dirne una, e mi pareva l’equipaggio di un peschereccio. Mi sento di dire che la nostra passione è grande come una balena e che questa balena mangia 500.000 calore in un boccone, ma una passione alla quale è concesso solo un cucchiaino di olio a crudo. Mentre vorrei avere la stessa fiducia nella Società di quelli che aspettano il 23A per Sorgane. A volte non è stanchezza per le vasche ma tristezza per la Viola. E viceversa. E pensare che questo editoriale lo volevo scrivere una decina di giorni fa e poi non ne feci di nulla. Intanto mi dicono dalla regia che comunque ci sono ben altri tavoli sui quali fallire. E allora che cos’è che potrebbe fare da contraltare a questo grande rammarico? Forse una grande busta di rucola? Ma Rita mi fa notare che nessuno ha bisogno di tutta quella rucola.

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