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venerdì 5 maggio 2023

Patrimonio dell'Unesco


A volte basta guardarsi intorno se sei in una città come Firenze, oppure se sei Dia basta guardarsi intorno e se vedi Igor o Martinez Quarta, sai che ti porterai a casa il pallone. Mantenere le distanze non sempre è un problema, o almeno non lo è là dove hai la macchina aziendale. Mentre là davanti, in attesa che Cabral recuperi la forma migliore per affrontare la fase più importante della stagione, sono sicuro che la mamma di Jovic lo veda comunque sciupato. Io che non sono la mamma, al contrario gli proporrei di sniffare il cibo per inebriare l’olfatto e sentirsi appagato. Così sempre nell’ottica di trovare soluzioni più o meno efficaci, per ovviare al rancore che suscita lo sviluppo positivo della carriera di un noto ceppicone, ma vale anche in generale per gli arbitri, propongo di odiare i manichini e così nessuno si risentirà, si legherà a un traliccio dell’alta tensione o farà uno sciopero della fame. Odiamoli pure per le loro forme e per le loro pose perché se avessero un’anima potrebbero anche vincere la Champions. Il rischio per i grandi intenditori è che se un ceppicone vince ancora qualcosa, per cercare di valorizzare tale figura, altrimenti derisa, lo potrebbero promuovere Patrimonio dell’Unesco. E sappiate che se uso l’ironia è solo perché sono incapace di andare in profondità. Come invece riesce benissimo a Dia. E’ comunque il mese di noi del Toro che non ce ne frega una sega dell’astrologia, e dovete pensare, per capire meglio chi è che gestisce questo blog, che delle partite guardo solo le figure. Mentre la foto, con una tale risoluzione, mi ricorda certe opere di Mario Schifano.

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