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venerdì 12 maggio 2023

Non ricordo una parata del loro portiere segno che sto invecchiando


Parlare di finale oggi è come entrare in ascensore con almeno un altro e…accidenti si è fatta già l’ora di cena, è sì adesso le giornate sono così lunghe e poi non si sa mai come vestirsi. Fa ancora freddo però tempo mattarello. Insomma, l’imbarazzo di una partituccia che invece di profumare di semifinale europea anche se minore, puzza di merda. Stanotte ho dormito bene e mi sono svegliato sorridente e riposato, ci vorrebbe una partita decisiva di Nico ogni sera. Avere il sole dentro, è bene chiarirlo, non significa vivere una vita in ciabatte. Non potrei mai rinunciare alle mie Camper (la collezione è arrivata a 15) neanche se uno qualsiasi dei nostri cominciasse a inquadrare la porta. Naturalmente ognuno vede i giocatori a modo suo, c’è chi vede grandi campioni, oppure come me che pensavo fosse il Ceccherini sull’Isola dei Famosi, e invece era Milito a San Siro. La platealità fine a se stessa di alcuni dei nostri mi riporta allo zio del Bambi, Pino, che girava con una catena d’oro alla quale era appeso un ciondolo a forma di passera a grandezza naturale. Sì, la Viola fa piangere ma anche riflettere. Però se uno mi chiede cosa è successo dopo il nostro vantaggio ho messo in atto tutta una serie di non ricordo cosa stavo dicendo. E già mi fanno male le trincee dove mi rifugerò il 24 notte.

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