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lunedì 5 dicembre 2022

Vieni che ti riscaldo la nastrina


In tempi di Mondiale da sqatarro, vedere Ultimo per ultimo mi sembra un rimettere le cose a posto. Non vedere calcio mentre tutti vedono calcio ti dà il vantaggio di riflettere sulla vita, magari divertendosi a riassumere in metafore, aiutati dal clima natalizio: prima si crede in Babbo Natale, poi non si crede in Babbo Natale, poi si diventa Babbo Natale, e alla fine si sembra Babbo Natale. E’ bello pure evadere dal calcio malato andando a sedersi al tavolo di un caffè e mettersi a leggere come un vero poeta francese. Mondiali senza sentimento con neanche un minuto di silenzio per ricordare il polpo Paul. Tempo per vedere un bel documentario sulla storia del cappello Borsalino. Storia e tempi così lontani. Spero che una volta finito il Mondiale verrete sul blog già addobbati. E l'ottimo “Gaul” aiuta a scrivere titoli che poco hanno a che fare con tutto il resto. C’è però anche il lato negativo del non guardare partite, non fai in tempo a perdere la testa per una che la uccidono dopo un quarto d’ora, così per un’intera serie tv ti toccherà seguire le indagini, e allora cambi serie tv e di nuovo perdi la testa per una che questa volta la uccidono dopo due minuti, e per questo ci si mette a scrivere l’editoriale. Mentre la statistica della tastiera dice che la W viene usata troppo poco.

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