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mercoledì 7 dicembre 2022

Il ponte sullo stretto è indispensabile per consentire agli stallieri di raggiungere Arcore


Da questo Mondiale di merda tutto mi sarei aspettato ma non che la moglie di Soumahoro fosse bionda. Quando poi si parla di pos bisogna anche pensare che canzoni come “soldi” di Mahmood non avrebbero mai vinto. Mi è anche venuto in mente, tra una serie tv e l’altra, che tutti ciò che inizia con “c’era una volta”, potesse esserci proprio solo quella volta. E che probabilmente morirò con le cuffie. Premesso che il dubbio è sempre una certezza, ho capito che questo calcio era arrivato a raschiare il fondo, quando le uniche persone capaci di farci sentire bene rimasero gli otorini. E confesso pure la mia più grande paura di questo periodo, quando cioè la mattina date il buongiorno, che ci sia qualcuno che prima o poi risponda “buongiorno una sega”. Il Bambi dice che la mia tenacia nello scrivere editoriali è paragonabile solo a quella dei Jalisse quando scrivono ad Amadeus. Nel tempo passato a non vedere il Mondiale ho letto che la nuova frontiera del femminismo nominalista è che vagina deriva dal fodero in cui si infila la spada e quindi non è accettabile, non so come la vogliono chiamare, ma la metafora rende bene come funziona. Anche se mi dispiace. Dal Bambi ieri a cena cotechino, lenticchie e purè perché capodanno arriva quando lo decide la compagna. E l’unica cosa di calcio accettabile è la foto. 

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