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domenica 25 dicembre 2022

Natale festa divisiva


Mai come oggi è stata così veritiera l’offerta fino a domenica di “Una poltrona per due”. E nella mia ricerca del più sofisticato degli ingredienti da mettere sulla tavola delle feste ho trovato qualche difficoltà solo davanti allo scaffale dei lubrificanti in farmacia. Ma dopo la lezione di macroeconomia in pescheria possiamo anche chiudere l’anno, perché alla fine, a conti fatti, sarà un Natale in meno alla pensione. In questo giorno di festa e calore di famiglia un solo accenno di tristezza al pensiero di quando l’ultimo dei cinema a luci rosse ha chiuso e i vecchietti alle 9 di mattina hanno smesso coi piaceri della vita. Chissà cosa faranno adesso. Di loro ricordo un parente del Bambi che un anno per Natale il Capo Ufficio invitò a portare i figli in azienda per la consegna dei regali, poi con un astuto stratagemma imprenditoriale li convinse a fare l’inventario. Se dovessi farvi una domanda seria vi chiederei se si ricordano più i regali che si fanno o quelli che si ricevono, ma non è ciò che mi interessa veramente di voi, mi affascina di più sapere se c’è qualcuno che ha il compito in famiglia di mangiare le banane con la buccia annerita. Perché il Natale nei vari anni ha segnato poi la storia criminale del Paese, quando ero piccolo, per esempio, i regali tra gli adulti erano in buona parte oggetti come candelabri o posacenere di cristallo, insomma tutte potenziali armi del delitto nei crimini anni 80. Il Natale a Firenze non può essere che una festa divisiva, ma a differenza di un tempo non più tra Guelfi e Ghibellini, lampredotto si, lampredotto no, o tra Oltrarno e il resto, rimane oggi tra quelli felici e quelli a dieta.

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