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lunedì 19 dicembre 2022

Effetti collaterali


Ho chiuso il Mondiale con zero di tutto, qualsiasi cosa riguardasse la manifestazione isQariota niente di niente. Mi sono disintossicato dal calcio, tanto da ritrovare anche un po’ di quella patina spirituale sbiadita nel tempo. Così per i problemi del Bambi ho potuto dirgli che i soldi non comprano la felicità, ma perlomeno gli antidepressivi. Adesso non credo più nemmeno che gli indiani fossero cattivi come mi avevano fatto credere. Era tanto bravo il Mondiale. E poi sul Mondiale non ci va il parmigiano. So di persone che invece il Mondiale l’hanno seguito, e che ieri sera dopo la finale si rammaricavano di essere dei mammiferi mentre avrebbero preferito fare un uovo. Dovendo in qualche maniera darvi modo di parlare di come è finito questo Mondiale, altrimenti so che non lo fareste, vi peritereste, metto la foto di Rabiot quando entra nello spogliatoio. Sono certo che chi ha seguito il Mondiale ha in camera una cyclette e la usa proprio come cyclette. Amavo il calcio prima che lo vedessi sul monopattino. Alla compagna del Bambi il Mondiale ha tirato fuori vecchi ricordi di bambina, di quando cioè la madre le allacciava le scarpe mentre teneva la sigaretta in bocca e le diceva di trattenere il fiato per non respirare il fumo. Perché il Mondiale per me è stato come quando passa il cameriere con il piatto ma non è il mio. E poi non date colpa sempre agli zingari di avervi rubato la macchina, è più facile che non vi ricordate dove l’avete parcheggiata.

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