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venerdì 14 gennaio 2022

Sparring Spalletti Partner


Dopo i cinque minuti di inadeguatezza al calcio di un portiere attuale ormai solo per la barba, alla fine del primo tempo mi sono guardato allo specchio perché mi sentivo strano, sofferenza uguale rughe, sulla fronte, intorno agli occhi, sulle labbra, decine, centinaia, migliaia di segni. La cazzata sul pareggio e poi l’aver lasciato la squadra in 10 mi aveva trasformato in un albero. Questo diceva lo specchio. Diciamo che tutto ciò faceva seguito alle cazzate di Callejon e Igor a Torino. E come se non bastasse prima c’era stata pure l’intervista di Rocco al quale abbiamo tenuto aperta la porta Viola quando stava arrivando, e lui per ringraziarci ci ha allungato un pompelmo dalla busta che aveva in mano, purtroppo dobbiamo rinunciare per via del reflusso che quell’intervista insieme a quel primo tempo compromesso dalla sciagura barbuta ci ha procurato. Un gesto poetico quello di Rocco col pompelmo, come il Versailles che milita in quarta divisione, e che dopo aver conquistato uno storico ottavo di finale in Coppa di Francia, non potrà giocarlo in casa come previsto dal sorteggio, visto che la partita si deve disputare in notturna, ma lo stadio si trova vicino alla Reggia, e una vecchia legge vieta che la stanza del Re venga raggiunta da fonti di luce dopo il tramonto. Dopo quel primo tempo mi ero fatto persuaso che quando moriremo ci rilasceranno un attestato di partecipazione. In quell’intervallo ho pensato che mi sarebbe rimasto solo di aprire l’ascensore e trovarci un cadavere. Insomma, che noi da un occhio dormiamo, dall’altro siamo svegli ma morti. Mi ha chiamato il Bambi imprecando, recriminava sul fatto che la passione dovrebbe avere una doppia modalità da impostare quando le cose vanno male per trasformarla positivamente. Mi viene in mente chi ha le unghie lunghe della mano sinistra perché suona la chitarra, poi quando gli fracassano lo strumento sotto le ruote dell’autobus può sempre usarle per sbucciare i mandarini. Poi però il secondo tempo, e soprattutto i supplementari nei quali Italiano ha incartato Spalletti, che non solo ha usufruito di 5 dolci tipici, di quelli con l’accento, perché se fortunato in quei fogli ci potrebbe essere una donazione di Italiano, potrebbe cioè essere appena diventato proprietario di un peschereccio del 1977 da ristrutturare, e neanche saperlo. Persa partita e qualificazione, ma trovato un nuovo lavoro.

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