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mercoledì 19 luglio 2017

Tra cantoni e cantonate


Credo fortemente nel prossimo, quindi avanti un altro al posto di chi se ne va. Del resto quando si passa da un ciclo ad un altro succede che non puoi avere mezze misure, come quel bambino che passa da non voler mai far la doccia (tenere il gruppo storico) allo stare per ore sotto l’acqua (rivoluzione). E il tifoso è sempre un po’ bambino. Se poi oggi uno non se la sente proprio di uscire di casa perché forse l’Inter paga la clausola di Vecino, dire ai propri cari che si rimane a casa perché tanto c’è solo ginnastica dovrebbe funzionare ancora. Altrimenti di curativo ci sarebbe anche il Vermentino di Gallura. Ho come la sensazione però che tra qualche anno non me ne fregherà più nemmeno di Chiesa, ma sempre e solo della maglia. Magari anche prima. Cassano a questo proposito si ritira perché anche dopo aver perso sette chili gli sta comunque stretta. Ormai non credo più a un certo calcio, e non solo (sarà l’età), quando penso a una donna che scopa da Dio mi viene in mente solo la perpetua di Serumido. A proposito di Chiesa. E mentre le nostre contestazioni finiscono sugli striscioni, gli avvocati di Bossetti che contestano la sentenza, minacciano di ricorrere fino a “Pomeriggio 5”. Anche dopo aver fatto il passo dell’Albula non riesco a vedere tutto Grigioni, ho troppa fiducia nel mercato in entrata, un grande colpo insomma, un po’ come quelle notifiche di Google+ che non ti aspetti.

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