Non sono io che esagero, ma chi mi lascia solo con il mio ottimismo. Che non è comunque sufficiente a supportare la passione per lo street food. Quei camioncini ai quali è rimasto solo di farti pagare il coperto per costare esattamente quanto un ristorante. Quando si dice che la Fiorentina sbaglia nel momento che compra un giocatore perché se era bono non veniva qui, e poi sbaglia anche quando lo vende perché così non si costruirà mai niente di valido, forse anche a Gandhi gli sarebbe scappato di mandare affanculo qualcuno. Condivido le considerazioni di Antognoni su un calcio che è profondamente cambiato, nel quale la forza contrattuale dei giocatore è enorme, sbilanciata, e certe aspirazioni economiche sono improponibili per una società come la Fiorentina. Non solo il calcio è cambiato naturalmente, guardate com'era il Cinevisor Mupi con persino il Telecontrol per esempio. Oggi lavori 18 mesi alla Tim come ha fatto Cattaneo, poi lasci e vai a casa con 30 milioni di buonuscita. Negli anni 70 al massimo aspettavi 18 mesi che ti arrivasse una lettera (magari profumata) mentre oggi aspetti il messaggio della ricarica da 20 euro. Pro e contro come in tutte le cose; negli anni 70 non c’era Emily sempre tutta così nuda. Oggi non ci somiglia per niente nemmeno l’anima gemella figuriamoci se un giocatore è disposto a dare l’anima gemella per la maglia. Negli anni 70 per stupire qualcuno dovevi usare correttamente l’italiano, oggi per stupire devi usare parole italiane per dire cose in italiano. Prima il tifoso depresso a causa di una cessione importante non veniva adeguatamente curato, oggi non solo c’è il Prozac per le cessioni eccellenti, ci sono anche molti più cretini che ti alzano l’autostima senza gli effetti collaterali del Prozac. La rivoluzione presenta dei rischi? Certamente. Ma Corvino è uno che non si tira indietro neanche quando c’è da mettere il formaggio sul pesce. L’Ikea nasce perché le scarpiere oggi non bastano mai, negli anni 70 avevamo una sola scarpa e l’altra ce la davano dopo aver votato. E che i tempi siano cambiati di pari passo al calcio lo hanno dimostrato a “Malattie Imbarazzanti” quando l’altro giorno hanno parlato di giocatori che non dormono più la notte perché a fine carriera non si aspettano di guadagnare 3,2 milioni l’anno per ancora tre anni.
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