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lunedì 1 maggio 2017

Le uova della Vucciria


Sono molto più fresche le uova di Bortoluzzi, e almeno 5 giocatori del Palermo sarebbero titolari in questa Fiorentina. Preso atto che Sousa è in delirio da zabaione con Marsala DOC, che Mlakar come Perez a Milano è una chiara intolleranza all’albume o appunto chiara, ma non per questo ci possono essere attenuanti per i giocatori che sono scesi in campo. E’ solo di loro la colpa per questa sconfitta vergognosa. Anche se la  formazione messa in campo da Sousa potrebbe essere utilizzata per la copertina di un libro di frittate, qualsiasi squadra fatta con le uova di galline allevate a terra sarebbe stata comunque in grado di passeggiare su un Palermo capace fino a ieri di vincere solo contro il Crotone che ha almeno 5 giocatori che da noi giocherebbero titolari. Sperare in una formazione azzeccata è questione di vento, a volte basta una folata per sistemare là dove il parrucchiere aveva fallito. Ho resistito a masticare le morbide fruit joy riuscirò a vivere benissimo anche senza più il genio ventoso di Paulo Sousa insomma. Ciò non toglie che la prestazione della squadra è stata indegna a prescindere dagli errori dell’allenatore. Ma la delusione più grande non è stata la sconfitta di Palermo quanto scoprire che per gli arbitri la Roma è diventata la nuova Juve (13° rigore 'sta volta per tentato fallo) senza che questo però servisse a non far più vincere i bianconeri. In domeniche come questa per essere più felici basta anche una bicicletta con cestino, perché abbiamo tutti un messaggio o una formazione scritta da ubriachi di Marsala DOC, che non avremmo mai dovuto mandare o consegnare all’arbitro. E dopo questa sconfitta indegna forse ho capito che quell’odore d’impresa uscito dalla cucina di quel girone di andata non era di quattro formaggi, semplicemente Sousa che si era tolto le scarpe. Ribadisco, Sousa non può essere una giustificazione per una squadra che si è dimostrata come una chiesa chiusa quando hai bisogno di pregare. Comunque mi salvo da questo disastro perché non sono uno che sorride sempre, ma uno che sorride quando non c’è motivo.

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