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giovedì 11 maggio 2017

Donna al volante



Quando un bambino ti chiede di andare in libreria, lo fa in barba a tutti i siti Viola che raccontano di un futuro senza terzino destro e speranza. E se nell’oroscopo delle prossime settimane c’è un tre da qualche parte non per forza è da ricondurre al triplete della Juve. Alcuni sono incazzati coi Della Valle, altri però mi sembrano più preoccupati a sorridere per paura di avere la salsa verde del lampredotto tra i denti, anche se dovrebbero fregarsene e festeggiare il fatto che dopo Mancini, De Boer e Pioli, il triplete vero l’ha vinto l’Inter. Forse dietro ai cinesi c’è Zamparini. Forse dietro al mancato acquisto di Mammana c’era un riscatto obbligatorio, ma a differenza di Maxi solo nel caso in cui la Fiorentina non fosse fallita. E se proprio vogliamo indignarci per qualcosa di serio me la rifarei con la Raggi per via della parentopoli presente nella semifinale Champion Juve-Monaco al quale nessuno ha dato evidenza. E se il Marasma volesse davvero interpretare il ruolo di chi protesta in modo efficace dovrebbe scrivere striscioni dai contenuti più forti tipo “Si spara anche di giorno”, "Riscatti obbligatori solo se non esonda l'Arno". Trovare del positivo in questa annata si può, malgrado la salvezza conquistata, basta essere un po' Pippo Russo e probabilmente se guardate bene dietro ai surgelati potreste trovare anche una confezione di gelato di cui nessuno sapeva. Basta con i luoghi comuni come “Non si vincerà mai niente”, oppure “A noi i rigori non ce li danno”, andiamo oltre e guardiamo alla passione con un approccio più moderno, a passo coi tempi. Se continuate a non leggere la classifica dei rigori a favore degli ultimi cinque anni e a dire “Donna la volante pericolo costante”, io ribatto con “Donna al volante, niente pompino”. Oggi non si usa più neanche il prezzemolo per indicare un eccesso di presenzialismo tipico del Giani quando c’è un buffet, se c’è una cosa (due) che si mette veramente dappertutto è lo zenzero e Corvino.

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