Se per sostituire un Sousa sempre più votato al gesto tattico estremo, all’eutanasia della fase difensiva, capace in dieci di togliere un centrocampista (già senza Gonzalo) per mettere un attaccante e lasciare Sanchez a fare più acqua delle spallette di quel novembre ‘66, si fa il nome di Pioli, che nelle ultime 7 partite ha fatto 2 punti (peggio anche del Palermo), allora tanto vale prendere davvero Di Francesco capace di subire il pareggio al quarto minuto di recupero contro una squadra allenata da uno sconsiderato portoghese reo demotivato confesso e vedovo di Mammana. Peggio del portoghese solo Gavillucci e Kalinic. Naturalmente Bernardeschi (undicesimo gol in campionato, quattordicesimo in stagione) se non fosse stato per l’infortunio di Badelj non sarebbe stato della partita. Delirante schierare un 2-3-4 che suggerisce per le ultime tre di affiancargli almeno una badante, se non addirittura un tentativo di sedazione mascherata (la visione del Giro d’Italia prima di comunicare le formazioni). Insomma lasciare fuori Bernardeschi è una stronzata come quella che l’ananas brucia i grassi. Devo dire che neanche il mio inconscio riesce a capire la difesa a 2 di cui uno non è neanche un difensore. L’unica giustificazione che trovo è che anche le menti più educate possono fare formazioni a cazzo. A nulla serve Gavillucci, a nulla serve sbagliare un rigore e il suo tap-in se poi un tuo compagno di squadra si fa male e ne entra un altro che indovina il sinistro all’ultimo secondo, a niente servirà l’ennesima giornataccia delle milanesi, tanto alla fine toccherà a una di loro fare i preliminari di EL. Così come a niente è servito l’ultimo tentativo di Marine per rimontare Macron.
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