Per me si da troppa importanza al vincere perdendo di vista il fascino nascosto dei piazzamenti Uefa. Oppure il fascino delle stagioni come questa dove ci siamo presi finalmente un anno sabbatico. Io faccio questo tipo di errore principalmente col sesso, nel senso che gli do troppa importanza mentre occupa solo lo 0% della mia vita. Delle volte è bello anche perdere, non so voi che volete solo vincere, ma io per esempio non vedo l’ora di perdermi il nuovo film di Walter Veltroni. L’unica cosa che veramente mi rattrista in una sconfitta è quando è riferita all’eterna lotta tra le poppe e la gravità. Per il resto essere felici è troppo stressante, sei costretto a inseguire il triplete, o anche solo un terzino destro. Queste annate un po’ storte servono a capire di non arrendersi alle prime difficoltà, io l’ho insegnato a Tommaso togliendogli le cannucce dall’Estathé. Ieri ero in un birrificio vicino a Vipiteno, per dire che non importa vincere per bere birra. Si ha sempre di più nel calcio la tendenza a sottovalutare la sopravvivenza. Pensate piuttosto che ogni volta che uno chiede una birra piccola un terzino destro muore, e capirete meglio anche le difficoltà di fare mercato. Datemi retta, o se non volete darla a me credete a Bukowski che aveva smesso di cercare la persona dei sogni perché gliene era sufficiente una che non fosse un incubo. Diegone non è un incubo e ve lo dico da tempo, lo dico perché sono un anticipatore non solo nel calcio, vado per cantieri e ancora mi mancano dieci anni alla pensione. Accettate il presente, date un calcio al glorioso passato, con un’unica avvertenza per evitare che l’incubo diventi la vostra dolce metà; evitate d’imbrattare tutta la cucina.
Nessun commento:
Posta un commento