A chi ha la tendenza a rammaricarsi perché non vinciamo spesso voglio ricordare una versione dei fatti che racconta di come comunque facciamo parte di un film del campionato bellissimo, romantico, dove lui alla fine prende un taxi, fa una corsa all’aeroporto e le dice quanto la ama. Che noi siamo insomma il tassista che non viene pagato. Nella versione più pessimista di una storia altrettanto appassionante, il DS di qualsiasi altra squadra va in soffitta e trova un Picasso, il tifoso Viola che si sente soprattutto DS dentro si precipita in soffitta, trova un topo, corre, cade dalle scale e diventa zoppo come Pepito Rossi e costringe i Della Valle a ripianare. Nella sceneggiatura del terzo tipo, la mia, Mazzoleni si alza alle tre di notte per pisciare e spara allo specchio. Il Bambi esce da qualsiasi copione, lui è il più pratico di tutti, la sua è la versione più fatalista, sostiene infatti che le buste di plastica durano in media dai 100 ai 1000 anni, arco di tempo che sta a rappresentare quello tra una nostra vittoria e l’altra, tranne però quelle che danno a lui (in quanto tifoso Viola) al supermercato. L’amarezza alla fine non è tanto per il sabato piovoso, sono diventato uno che non esce per la pioggia, quanto nel vedere l’esultanza polemica di Francesco al gol del connazionale Higuain nel derby, dopo che a Roma Spalletti viene chiamato “Dio” indebitamente. Che poi si sa, distratto da certe voci infondate, non capisce. Massimo Decimo Meridio diceva “scatenate l’inferno” non l’inverno.
Nessun commento:
Posta un commento