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domenica 30 aprile 2017

La tartare di fragole e banana


A proposito di allenatori chi conosce bene Prandelli sostiene che per rimettersi in gioco sia stato costretto ad andare in cantina a Orzinuovi a riprendersi l'allegro chirurgo. Mentre per il ventesimo ho scritto una poesia alla Rita che condivido per non passare solo da juventino dedito ai rigori dati e poi tolti:  "Mi mancano i tuoi sorrisi quando sono al Brennero - Mi mancano i tuoi minestroni primaverili quando sono al Brennero - Mi mancano i capelli anche quando torno dal Brennero". Una poesia ermetica come certi barattoli di pomodoro. Se sei disperato, solo, dilaniato da quella classifica dei rigori a favore, e quindi oltre al volantino della Coop leggi anche tra le righe delle interviste pre-partita di Sousa, capisci immediatamente che l’uso spinto di certa terminologia portoghese è la stessa di Benedetta Parodi quando dice di fare la tartare di fragole e banane, che mia mamma e De Sisti hanno sempre chiamato macedonia. Peggio delle conferenze stampa di Sousa solo le primarie del PD, meglio sporcarsi aprendo una scatoletta di tonno. Poi non ci crederete, o stenterete a farlo, ma per certi versi sono più scaramantico di giocatori e allenatori coi loro rituali, per esempio quando vado in un bagno pubblico scelgo sempre di pisciare nel secondo da sinistra, e se è occupato aspetto anche se tutti gli altri sono liberi, perché per conquistare una donna bisogna farla ridere. Qualcuno ha messo una lavatrice sul marciapiede, è lì ormai da una settimana, non me ne vorrà il Marasma se il mio risentimento non coinvolge direttamente i Della Valle, ci ho attaccato un cartello con scritto “La lavatrice di Borgo Tegolaio patrimonio dell’umanità”.

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