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giovedì 13 aprile 2017

Sò di gente che cerca la luce interiore dentro al frigo



Se proprio uno non ce la fa a superare lo stato di disagio dovuto al risultato della Juve c’è sempre la soluzione che suggeriva mia nonna da parte di mamma; “non c’è malattia d’animo che otto ore di zappa non possono curare”. Mentre a proposito di cure, contro la secchezza vaginale il Bambi suggerisce la sua lingua. Dobbiamo considerare la vittoria della Juve solo come una tempesta improvvisa ma passeggera, tipo quando un video parte al massimo volume  in una delle 54 pagine web aperte. Attenzione però, ricordiamoci sempre che sono proprio le apparenti contraddizioni presenti in uno juventino tipico, sia esso uomo o donna, a rendere interessante chi è diverso da noi. La mia paura è che queste contraddizioni vi facciano innamorare. Se al ritorno il Barca non riuscirà nell’impresa di ribaltare il tre a zero e l’altoparlante annuncerà la più classica delle giornate di merda in arrivo, per non perdere utenti vi chiederò di allontanarvi dalla linea gialla. Oppure dormiamo due o tre anni che si sistema tutto. So che questo mi costerà l’ennesimo appellativo di “gobbo” ma a me mette molta più tristezza il fatto che si è aperta la stagione dell’insalata di riso. Poi oltre che gobbo non mi riesce fare neanche le copie fronte retro. E magari Benalouane gioca titolare i quarti di Champion. Ne avrò tante ma almeno ho la sensibilità di capire il momento; corda e sgabello per tutti, offro io.

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