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domenica 9 aprile 2017

Uno studio sulle reazioni alla sconfitta



Le uniche bombe intelligenti che ho mai ritenuto veramente tali sono state le poppe della Beatrice, in quei giorni dove erano persino gonfie. Ma è bello anche il sole ad Aprile verso sera. Il Bambi mi chiede se sono felice con Tomovic, gli rispondo di no ma ho del buon vino ed è quasi come avere Mammana. E poi se proprio mi devono regalare un acquisto importante, a questo punto preferisco che siano dei prodotti anti-età. Oggi è la domenica delle palme, e menomale che gioca la Fiorentina perché non è più la domenica delle palme di una volta quando l’industria alimentare era molto legata al calendario liturgico cattolico, oggi nessuno vuole più fare i biscotti con il suo olio. Immaginatevi in Toscana un pinzimonio fatto con l’olio di girasole. Una tragedia. Ho finito proprio ieri uno studio che  è durato cinque anni, basato sulle reazioni dei miei amici a una sconfitta della Fiorentina, alla fine ho capito del perché il Galli è quello che da sempre reagisce meglio; è complesso rimanere arrabbiati più di tanto con una donna che ha un bel culo come quello della Nicoletta. Al secondo posto il Centi e la sua vera conquista che è quella di non aspettarsi niente da nessuno. Io invece con quella storia di avere sempre una bottiglia di buon vino per dimenticare certe sconfitte, alla fine le vedo sempre doppie. Il Fude è quello che soffre più di tutti, parte per Genova la mattina presto, va a fare colazione e il cordino della felpa finisce nel cappuccino. Il Bambi è invece il più orso, se la Fiorentina oggi gli regalerà un sorriso, la sua paura è che lo rivoglia indietro.

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