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domenica 9 ottobre 2016

Tra un lampredotto e l'altro


Se penso a quanto ci danno noia a Firenze le persone di successo come i Della Valle, il pensiero successivo va doverosamente al povero Caprotti che arrivato lassù magari ha trovato la Coop. Comunque non mi butto certo giù per un inizio di campionato così così, il mio sguardo verso la Fiorentina rimane sempre pieno di desiderio come può essere quello di chi guarda una torta che lievita. E non me la prendo nemmeno con i senatori che stanno deludendo, perché confido in un loro pronto riscatto già da domenica prossima, così come non me la prendo con chi in famiglia strappa la carta igienica lasciando attaccato un brandello. Poi se anche Ron Howard è andato in via dei Neri all’Antico Vinaio per mangiare la schiacciata ripiena di finocchiona, allora è davvero tutto possibile. Anche che il Bambi dopo 6 giorni senza glutine abbia avuto fantasie pornografiche con due belle cosce di prosciutto. Dico questo conscio che per molti questo inizio di stagione è la naturale conseguenza della mancanza di un progetto, gli stessi che comprano auto dove all’interno sono state progettate fessure infernali vicino ai sedili dove perdere tutti i resti in moneta. E mentre a Udine hai avuto il modo e la forza di recuperare due volte lo svantaggio, gli spiccioli non li recuperi più. Ma la cosa che mi fa più paura alla ripresa del campionato non è tanto l’Atalanta di Gasperini, piuttosto il ritorno in massa dei panettoni e dei pandori che a breve ci invaderanno. Già adesso ce la dobbiamo vedere con enormi distese di schiacciata con l’uva, poi il castagnaccio, poi il pan di ramerino, e alla fine il rapporto del tifoso Viola con il terzo scudetto è disturbato come quello con la fica di chi ordina la pizza, gorgonzola, salsiccia e cipolla stanco di tutti questi dolci. Insomma, passiamo la vita a sperare di vincere qualcosa tra la compilazione di un modulo e l’altro, spesso con l’alito cattivo (nella salsa verde c'è l'aglio). In un gioco di sguardi, con lei che è ancora un po’ freddina. Ma tra un lampredotto e l’altro presto tromberemo.

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