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mercoledì 26 ottobre 2016

Io e il Bambi


Il Milan perde secco a Genoa, quelli insomma che rompono per sorpassarti e poi si fermano cento metri più avanti. Giustizia è fatta. Torno dalla Valle Isarco apposta per vincere contro il Crotone, perché qua il mio successo l’ho già portato a casa. Fonterutoli per festeggiare entrambe le cose. E pensare che a scuola avrei dovuto studiare di più, oggi non posso neppure partecipare a un quiz televisivo senza rischiare di fare una figura di merda. E questo rimane un cruccio come la finale di coppa Italia contro il Napoli, non come il Bambi che invece ha fatto delle scelte precise e oggi può vivere senza rammarichi, e bene anche senza il Sylvaner Praepositus dell’Abbazia di Novacella. Scelte forti come quando non volle essere ricco decidendo di non voler parlare con la “erre” moscia. Io quello che ho di moscio non l’ho certo scelto. Lui ritiene che tra i diritti inviolabili dell’essere umano si debba annoverare la libertà di scegliere cosa fare della propria vita, io ho sempre avuto ambizioni più terrene, o meglio di territorio, e per questo ho sempre annoverato il panino col lampredotto. Sono contento che lui non lavori in un ufficio come me, ma viva ancora di espedienti, mi indigna pensare alle sue illazioni sulla segretaria di Caprotti, lui per dare 75 milioni alla segretaria se la dovrebbe trombare. A me piacciono i vini e mi fa piacere tenerne qualche bottiglia, lui ama di più conservare le caramelle per le grandi occasioni, il suo vanto infatti è la riserva di Rossana, e quelle del ‘97 le da ai bambini quando suonano alla porta per dolcetto e scherzetto mentre sta cenando. Così diversi ma ci vogliamo bene, lui è contento quando mi vanno bene le cose, io sono contento quando le donne distratte lasciano la borsa firmata sulla sua strada. Lui non mi chiede mai di assaggiare quello che sto mangiando, io faccio uguale perché lui mangia da schifo. Lui come si vede bene dalla foto della sua vita, per una volta non segnaletica, è sempre in attesa di sposarsi per formare una famiglia. E mentre aspetta gioca a guardie e ladri. Poi ci abbracciamo quando segna la Fiorentina, e torna utile ad entrambi specie dopo aver mangiato le cose con le mani (io i coccoli, lui il bombolone).

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