Vi sembrerò un povero provincialotto chiuso dentro al suo quartiere bipo(po)lare (popolare e allo stesso tempo cool), ma non mi ha meravigliato affatto il Nobel a Bob Dylan, molto di più invece quando Eric Clapton sposò Lory Del Santo. E così come i rosiconi antidellavalliani soffrono quando vince la Fiorentina, sarà Joan Baez quella che adesso starà rosicando. Per rispondere alla Setta del Sangiovese il cui capo è latitante al pari di Matteo Messina Denaro, setta che si aggira sul blog a spargere solfiti e tannino anche sul pesce, dico che se un giorno avrò mai dubbi su come scrivere “Gewurztraminer” non cercherò su Google ma nel frigo. La Nicoletta (quella che quando s’inginocchiava si legava i capelli, anche in chiesa) a proposito di vini ha sempre sognato di scappare da San Frediano per fare la casalinga sofisticata in qualche villa sul viale dei Colli, sofisticata nel senso che s’immaginava di bere vino stappando bordolesi preziose mentre preparava il pranzo, ubriacandosi già alle due di pomeriggio al solo pensiero, nella sua cucina buia di via dell’Orto. Capace comunque di far mettere la testa a posto al figlio del Materassi che avendo un forno pensava invece solo agli sfilatini. Noi di San Frediano il Nobel lo avremmo assegnato anche per molto meno, il mio candidato preferito è sempre stato il tabaccaio di piazza della Calza (il Torcini) che aveva inventato il resto in caramelle. Il Bicchi che invece ha sempre avuto come riferimento l’edicola di Porta Romana dove comprava i giornali porno, appena uscita la notizia ha pensato che l’avesse vinto Dylan Dog. In San Frediano a differenza degli altri quartieri non solo siamo tutti Viola fino al midollo, siamo anche sempre stati sensibili ai principi di uguaglianza che oggi vanno tanto di moda in quello che viene definito “Stato sociale”, al quale ha fatto seguito anche un sistema normativo. Assistenza sanitaria, pubblica istruzione, indennità di disoccupazione, previdenza sociale ecc. ecc. Tutti argomenti che sono sempre stati pane quotidiano qua da noi, ricordo ancora l’intervento che fece il Paini alla Misericordia di via Sant’Agostino (aveva una scuola privata in via de’ Serragli) quando introdusse addirittura il tema della previdenza nella Firenze Medievale. Fu un vero tripudio che culminò con la frase “lotte tra welfare e ghibellini".
Nessun commento:
Posta un commento