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lunedì 1 agosto 2016

Le partite che non ti aspetti (come posteggiare in piazza Pitti)



A me sembra che il tifoso Viola, stretto tra lo stress test della Banca delle Marche, e la bellezza fuori controllo di Firenze, soffra di una nuova sindrome. Non più quella di Stendhal, ma la sua evoluzione post Benalouane: la Sindrome di Stendardo (o carenza del difensore centrale). Ci vorrebbe un califfo, ma anche l’ultimo se n’è andato cantando “Tutto il resto è noia”, lasciandoci soli con i nipoti gobbi di Tutunci. La mia soluzione a questo perenne stato di disagio misto a voglia di andare al mare dalla mattina alla sera, è quella di ingerire dei medicinali scaduti. Intanto che ripulivate l’armadietto dei medicinali, in attesa della partita contro i calabresi, ho sfruttato la programmazione televisiva. Non dormo mai il pomeriggio, tranne quando c’è la Formula 1. Così ho sognato la Sharapova che faceva gli urletti mentre usava la racchetta per le zanzare, e Tello che arrivava a Firenze in tempo per l’aperitivo. Evidentemente anche la partita contro il Celta Vibo non era programmata, almeno a vedere dalla squadra scesa in campo. Glielo fanno proprio apposta a Sousa a inventarsi le partite mentre ci sono mille altre cose di meglio da fare. Il Celta Vibo Valentia, da non scambiare con gli spagnoli del Valencia, molto meglio quindi, ma certo è che sapere di dover giocare è un gran bel vantaggio. Lo avevamo visto anche a Cesena dove gli attenti romagnoli se l’erano pure segnata la data della partita per non dimenticarsela. Mi sono sembrati persino svogliati i nostri, e come dargli torto, anche io mi stavo così annoiando che a un certo punto sono sceso a citofonarmi, ma sono arrivato sulla tastiera dopo quello del piano di sopra, perché ero troppo imballato. Finita la partita però sono comunque andato a mangiarmi una bella fetta di cocomero, perché non me ne frega niente di vincere, i soldi del resto non fanno la felicità. Quelli che viaggiano con il jet privato piangono perché vorrebbero volare con la Vueling. E se la notte porta consiglio, mi auguro che anche il Marasma possa finalmente fare uno striscione socialmente utile, dopo quello del Viola Club Feltre, posizionato alle prime luci dell’alba (per non metterlo capovolto) davanti a casa di Paulo con scritto: “Mister, oggi si parte per l’Austria”.

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