La Fiorentina fatica ancora molto anche se questa volta vince. L’opposto di quella che iniziò entusiasmando la scorsa stagione. Brillante e dal pressing furibondo. Oggi appare intrigante come un uomo che fuma la sigaretta elettronica. Della formazione iniziale ho capito poco, ancora meno dopo i cambi obbligati. Grandi difficoltà fisiche, e tatticamente un po’ come quando metti lettere a caso per finire il cruciverba. Io non l’ho mai fatto, ma solo perché tatticamente non ci capisco una sega. Ho capito bene invece che la differenza più evidente tra De Boer e Mancini è il ciuffo. E se Borriello è meglio di Dzeko, allora Lezzerini è meglio di Tata. Bella la coreografia della Fiesole nella serata della festa dei 90 anni (anche se ridimensionata), esclusi Badelj e Bernardeschi dalla formazione titolare, Sousa sorprende tutti con l’esordio di Milic. Anche se i piani tattici del portoghese saltano praticamente subito con l’infortunio di Vecino. Festa della Fiorentina o dei “becchi” si è chiesto qualcuno più attento ai numeri, 28 agosto e gol vincente di Sanchez al 28°, con il Chievo che intanto continua a premere. Solo chi aveva la compagna fisicamente a fianco era tranquillo, il pericolo a quel punto, oltre alla reazione del Chievo, era quello che anche qualcun altro premesse a loro insaputa. Insomma, trauma cranico, infortuni muscolari, il congedo di Rossi, Antognoni in tribuna, il ritorno di Jovetic, la traversa di Ilicic a lasciare tutti con il fiato sospeso fino al triplice fischio. Alla fine sono stati due i protagonisti inattesi; il centrocampista colombiano che decide la partita con un colpo di testa su calcio d’angolo (2° gol su 2 dalla bandierina entrambi battuti da Ilicic), e il giovane portiere che salva la partita con una grande parata. Oggi saranno ancora forti le sirene di mercato, e forse ci saranno ancora nuove punizioni, specchio dei tempi che cambiano, si perché ieri ho sentito un babbo (romano) che minacciava il figlio di fargli vedere Inter-Palermo se non fosse uscito subito dall’acqua. No, non c’è più l’uomo nero di una volta, oggi c’è Santon che gioca titolare malgrado l’Inter si permetta di pagare 45 milioni un giocatore. Comunque è sempre meglio stare al mare che a Firenze di questi tempi, qua almeno sono tutte in costume e non sbagli, ormai sono vecchio e in città non capisco più tanto bene se le ragazze in giro indossano jeans corti o mutande lunghe. Quindi per non sbagliare ci starò tutta la settimana. Morale: le ferie sono finite andate in pace.
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