Non ha fatto in tempo a volare fuori dalla Champion che il PD a Roma aveva già dato la colpa alla Raggi (Cognigni si dice abbia un alibi di ferro). Adesso dopo l’acquisto di Salcedo che ha spazzato via i languori difensivi, e il terremoto che ha spazzato via Amatrice, la macchina degli appalti potrà mettersi finalmente in moto. Il programma di oggi prevede infatti la partitella in famiglia, e le polemiche sulla mancata gestione del rischio idrologico. Lo scambio Gabbiadini-Kalinc, e il ritorno di Jovetic, è invece il solito sciacallaggio. Menomale che la Rita è contenta di andare al mare in questo periodo, perché sostiene che alla fine dell’estate l’acqua è più calda. Non gliel’ho detto che sono d’accordo, ma che il vero motivo è perché ormai ci hanno già pisciato tutti. Gli ho detto invece che in spiaggia il cellulare dentro la bustina appesa al collo solo se sei un San Bernardo. Vedrete che editoriali, Capalbio è capace di tirarmi fuori tutta la poesia, sarà l’età, la posizione sulla spiaggia, ma quando arrivo alla sera e guardo il tramonto sul mare penso sempre a quando cazzo si mangerà. Io e la Rita abbiamo l’esperienza di una coppia di centrali difensivi affidabili, e quindi ci circondiamo solo di persone che si abbronzano meno di noi. Quel posto lì m’ispira parecchio, lo scorso anno sorseggiando un Bianco di Pitigliano dissi alla Rita che avrei voluto vivere una giornata nella quale tutto quello che facevo venisse spiegato dal tizio dell’Istituto Luce. Ora è convinta che mi faccia male il vino bianco. Quando penso a tutto lo scetticismo che c’è intorno alla Fiorentina dei Della Valle mi viene in mente che tutto potrebbe essere nato molto da lontano. E non mi riferisco a Benalouane. L’idea che mi sono fatto è che i problemi di fiducia sono iniziati molto molto prima, almeno in San Frediano, quando per mangiare ci facevano aprire la bocca con la polenta fritta, e poi ci infilavano il minestrone.
Nessun commento:
Posta un commento