Netflix ha annunciato che non appena sarà finita la guerra dei ricorsi tra i comuni della Piana, farà una serie su quei tifosi che puntano all’ampliamento della pista per alimentare le proprie ambizioni, quelli che insomma odiano i mercati funzionali a favore dei nomi che li fanno impazzire all’aeroporto. Poi se si verifica un girone di andata da primi della classe sarà solo sfortuna. Un po’ come quando si dorme e gareggiano Phelps, Pellegrini e Bolt, mentre negli orari in cui siamo svegli tocca al golf, alla arrampicata su corda e alla palla prigioniera. Il difensore centrale? Una passeggiata in confronto alla trattativa tra il tifoso cencio che dice male del presidente straccio, e l’ambulante in spiaggia per un bracciale da regalare alla propria ragazza. Vedrete che il difensore centrale arriverà, e allora sembrerà strano come quando dopo un’ora che siamo sul lettino ancora non è passato nemmeno un vucumprà, quei giorni insomma dove preferiamo andare in piscina. Io intanto sogno non solo lo scudetto, l’altra notte mi ero fatto tatuare persino la scritta “potabile” sul pube. E se la Fiorentina anche quest’anno disputerà l’Europa League malgrado i Della Valle, il beach volley italiano va in finale malgrado la telecronaca di Lucchetta. L’unico vero problema di questo mercato, in caso di acquisto convincente in difesa, sarà la consapevolezza che non ci sono più le scie chimiche di una volta. E se proprio volete mostrare il nostro medagliere vicino a quello di Cina e Usa, allora vi ritorneranno utili anche i nasi finti e le parrucche da pagliaccio per non farvi riconoscere, perché sarà come togliersi le mutande in mezzo a 10 africani e mostrare l’uccello.
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