Pane senza glutine, hamburger senza carne, difesa Viola ancora senza difensore centrale, gelato senza latte, birra senza alcol, bar senza flipper e jukebox. Manca la donna senza passera e chiudiamo il cerchio. Anche se troppa passera da alla testa, e Vieri ne è la prova. Il Bambi non è nemmeno preoccupato di trovare la donna sbagliata al momento sbagliato (come lo è stato Benalouane per la difesa), se però è una gran passera. Io ho imparato a non giudicare una donna dalle foto che pubblica, grazie al calcio, sarebbe come giudicare un calciatore dai suoi video su Youtube (Santiago Silva era fortissimo). In questo parallelo sgangherato tra donne e calciatori vorrei aggiungere Tomovic, che corrisponde a chi con le donne non sa mai se puntare sulla bellezza, sulla simpatia o sull’intelligenza. Così finisce per puntare sempre sull’indecisione e si perde la marcatura dell’avversario diretto. C’è chi sostiene che la ricerca del difensore centrale a 17 giorni dalla sfida con la Juve sia un film già visto. Con il Bambi che rincara addirittura la dose sostenendo di aver letto anche il libro. Perché io penso alla scudetto allora? Me l’accomodo. Preferisco pensare che la gente mi creda annoiato e sbuffi per la mia indolenza, piuttosto che faccia fatica a digerire i peperoni. E perché giocatori come Pjanic, Pogba e Higuain cambiano squadra? Perché le bandiere tanto rimpiante dai tifosi, in realtà sono solo carriere annoiate, routine, rapporti trascinati che non si è più disposti a sopportare. La sostanziale differenza tra un uomo sposato e un single, così come quella di un calciatore al terzo rinnovo quinquennale, escluso Totti, è che il primo conosce a memoria i giorni in cui ritirano la differenziata. Adesso ci sono le ferie, e qualcuno di voi affronterà degli spostamenti, vi supplico uno straccio di coerenza, di non scrivere post con le solite indicazioni per fare mercato e vincere, e poi vi si vede partire con il cuscino per la cervicale. Voi che vorreste avere sempre tutto subito, difensore centrale, una qualche vittoria da esibire, e continuate a chiedere chiarezza, mentre c’è stato il 36° anniversario della strage di Bologna senza ancora conoscere i mandanti. Non solo, pensate quanto c’è voluto per sapere che quella macchia nera sul muso della gatta valeva due milioni e la soffitta era in Svizzera.
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